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da Arbus a New York e oltre ...

lunedì 18 luglio 2011

Rigore ... qualche filo d'oro ... e polvere di diamante

L’uomo sarà vestito con tessuti pregiatissimi fatti di fili d’oro e polvere di diamanti, all’insegna della tradizione che sa di lusso ma non la ostenta : profezia sempre azzeccata della famiglia di Oddone Mereu che oggi veste i milionari nei negozi londinesi che propongono lo stile Mereu o i reali europei. Nuovi re, principi, baronetti, lord, politici, magnati e attori raffinati. I nomi degli oltre tremila clienti sono custoditi in archivi segreti , pregiati come le misure di ciascuno. Massima riservatezza, salvo dichiararsi solo con i loro pezzi di moda. Arte che lascia un segno in sardegna, nel mondo ed ancora una volta a Pitti Uomo. Firenze ormai li accoglie sin dall’esordio della Kermesse a rappresentare l’isola e gli uomini che contano fin da ciò che indossano per essere sicuri di sé in ogni occasione. Con loro nulla è lasciato al caso. Ogni dettaglio è studiato e realizzato con precisione assoluta. Con in primis la scelta dei tessuti.

foto Manunta

Ed è Walter, il figlio quarantenne di Oddone, a raccontare come sarà l’uomo che si vivrà a Pitti Uomo 2008.
         Quale messaggio non mancherà nella vostra valigia alla volta del tempio del fashion style maschile?
         “Le ore. Ossia le 28 ore che impieghiamo per creare ciascuno dei nostri abiti, contro i novanta minuti di un abito industriale.
         Quali invece i colori per le collezioni che vestiranno i vostri uomini nel mondo?
         “Il classico, anche nella tavolozza cromatica non si baratta mai con nulla. Ecco allora i colori della terra, il marrone, il grigio, il verde, il beige. Se proprio si vuole osare si punta ai tessuti.”
La famiglia Oddone parla di solo pregio ed è un 100% cachemire e seta, 100% qualità,  100% classe. E se un diamante è per sempre anche per un uomo che lo regala a chi ama e lo indossa per amare e farsi amare. Come? Con tessuti che rubano fili d’oro e polvere di diamante tanto da arrivare a superare gli ottomila euro ad abito.
         Con quali grandi aziende si può osare tutto questo?
         “In primis i tessuti di Loropiana, con finezze Super 150 e il cachemire della collezione del  lanificio Piacenza, che da un anno, dopo avere vestito di elegante morbidezza le donne, ora punta all’uomo”.
         Un uomo di lusso ma di quale età in genere?
         “Dai 35 in su, manager agli inizi o già nel clou della loro carriera”.
         E per i più giovani cosa proporrete da Pitti Uomo?
         “Tutta la nostra collezione non ha età, ma in particolare una giacca che ha la morbidezza di un pullover. Decostruita perché è senza spalline, senza intelaiatura interna. Costo circa 2.000 euro. Ma qualunque età abbia, ogni uomo deve avere tre fasce da non tralasciare mai per la scelta del proprio guardaroba: il classico quotidiano, la cerimonia per vivere il suo lavoro al massimo e il casual.”
         Ma cosa cerca un uomo oggi dalla moda?
         “Essere classico ma moderno, muoversi a suo agio in una vita dinamica in cui bisogna essere sempre vincenti e cittadini del mondo”.
         Non a caso i vostri abiti si trovano in vari negozi di lusso nelle grandi città tra cui Londra. Cosa non deve mai “sbagliare” un uomo internazionale a parte il divieto assoluto dei calzini bianchi?
         “Non deve mai perdere il buon gusto, mai seguire mode che non gli si addicono perché fuori tempo e ruolo”.

 E le donne?
 “Non crediamo nel total look e per questo non ci spostiamo dal classico maschile. Vestiamo uomini che le donne ammirano e facciamo sì che i nostri abiti seducano ed innamorino.”
E allora si arriva ai matrimoni?
“Certo,e ormai si riscopre il tight che è già uno status a Londra, Roma, Milano”.
Ma dalla Sardegna che altro si porterà a Pitti Uomo, a parte i vostri gusti di alta classe? Qualche tessuto, come il velluto?
“Assolutamente no perché purtroppo la nostra Isola non fa ricerca sartoriale. Il mondo oggi ricerca tessuti caldi ma fini. Ecco allora cotone tagliato con il cachemire e l’angora. Parlare anche solo da Pitti Uomo di velluto della tradizione sarda con i suoi 400 grammi di peso, in confronto al velluto moderno di appena 280 non ha più ragion d’essere, perché i compratori  pretendono di più. Ne sono un esempio i mercati russi ed orientali accomunati dalla voglia di occidentalizzarsi, certi della valenza della tradizione italiana. Ma di quella Italia che punta al moderno con la classicità di una tradizione di eleganza che non tramonterà mai.”
Beatrice Saddi